“Il seminatore uscì a seminare”
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e Gomorra. I frequenti giorni festivi invitano all’ozio, i divertimenti
eccitanti come il teatro, le corse dei cavalli, le scommesse e i giochi
d’azzardo, i liquori, le feste e i banchetti vari - stimolano al massimo
tutte le passioni e i giovani si lasciano trascinare dalla corrente
generale. Coloro che imparano ad amare il divertimento fine a se
stesso aprono la porta del cuore ad una marea di tentazioni. Essi
si abbandonano ad un’allegria mondana e spensierata e rimangono
inebriati nelle loro relazioni con gli amanti dei piaceri, sono spinti da
una forma di dissipazione all’altra finché perdono sia il desiderio che
la capacità di condurre una vita utile. Le loro aspirazioni religiose
sono svanite e la loro vita spirituale è avvolta nelle tenebre, tutte le
facoltà più nobili dell’animo, tutto ciò che unisce l’uomo al mondo
superiore risulta avvilito e degradato.
È vero che alcuni possono rendersi conto della loro follia e
pentirsi. Dio li perdona, ma essi hanno indebolito gravemente la
propria anima e saranno per tutta la vita in pericolo di ricadere. Il
discernimento, che bisognerebbe mantenere sempre acuto e sensibile
per distinguere il bene dal male, è rimasto in gran parte distrutto,
cosicché non sanno più riconoscere rapidamente le insidie sataniche
né la voce dello Spirito Santo che vorrebbe guidarli. Troppo spesso,
nell’ora del pericolo, soccombono alla tentazione e si allontanano da
Dio. La fine della loro vita di piacere è la rovina per questo mondo e
per quello avvenire.
Le preoccupazioni, le ricchezze e i piaceri sono gli espedienti
di cui Satana si serve per irretire l’anima nel gioco della vita. Ecco
perché la Scrittura ci avverte: “Non amate il mondo né le cose che
sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amor del Padre non è in
lui. Poiché tutto quello che è nel mondo: la concupiscenza della
carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non è
dal Padre, ma è dal mondo” (
1Giovanni 2:15, 16
). E colui che legge
nei cuori umani come in un libro aperto ci raccomanda: “Badate a
voi stessi, che talori i vostri cuori non siano aggravati da crapula,
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da ubriachezza e dalle ansiose sollecitudini di questa vita” (
Luca
21:34
). E l’apostolo Paolo scriveva per ispirazione dello Spirito
Santo: “Ma quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in
laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano
gli uomini nella distruzione e nella perdizione. Poiché l’amor del
denaro è radice d’ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si