“Il seminatore uscì a seminare”
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ben diversi. Operano per il benessere altrui, hanno doveri impellenti
e responsabilità cosi numerose da non trovare più tempo, immersi
come sono nel lavoro, da dedicare alla meditazione. In tal modo
trascurano la comunione con Dio che è possibile solo con la pre-
ghiera e lo studio della sua Parola e dimenticano che Cristo ha detto:
“Senza di me non potete far nulla” (
Giovanni 15:5
). Finiscono per
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allontanarsi da Gesù. La loro vita non è pervasa dalla grazia, l’io non
tarda a manifestarsi e il loro servizio è contaminato dal desiderio
di supremazia e dai tratti aspri e scortesi di un cuore ribelle. Ecco
una delle cause principali di fallimento nell’opera del cristiano, ecco
perché i risultati sono spesso cosi deludenti!
“L’inganno delle ricchezze”. L’amore delle ricchezze esercita un
potere che infatua ed inganna. Troppo spesso quanti possiedono beni
terreni dimenticano che è stato Dio a permetter loro di acquisirli.
Esclamano: “La mia forza e la potenza della mia mano m’hanno
acquistato queste ricchezze” (
Deuteronomio 8:17
). Invece di susci-
tare la loro gratitudine verso Dio, le ricchezze li inducono a esaltare
se stessi. Essi perdono il senso della dipendenza da Dio e dei loro
doveri verso il prossimo, e, invece di ritenere la ricchezza un talento
da impiegare per la gloria di Dio e l’elevazione dell’umanità, la
considerano un mezzo per soddisfare se stessi. Invece di sviluppare
nell’individuo gli attributi divini, le ricchezze usate così sviluppano
quelli di Satana e il seme della Parola rimane soffocato dalle spine.
“I piaceri della vita”. Il pericolo è quello di ricercare il diver-
timento fine a se stesso. Tutte le abitudini edonistiche che indebo-
liscono le energie fisiche, offuscano la mente o intorpidiscono la
percezione spirituale sono “carnali concupiscenze che guerreggiano
contro l’anima” (
1Pietro 2:11
).
“Le cupidigie delle altre cose”. Non si tratta necessariamente di
peccati in sé, ma di piaceri o interessi ai quali si dà la preminenza al
posto di Dio. Tutto quello che allontana l’anima da lui e distoglie ti
da Cristo è un nemico dell’anima.
Quando si è giovani e vigorosi e capaci di fare rapida carriera,
esiste la grave tentazione di servire l’io e l’ambizione. Se i piani
mondani di un individuo riescono, facilmente egli continua in un
cammino che uccide la coscienza e gli impedisce di valutare corret-
tamente in che cosa consista la vera eccellenza del carattere. Se poi
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le circostanze favoriscono questa piega, si fa presto a incamminarsi