I criteri della ricompensa finale
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atteggiamento di gelosia e di invidia. Chi ama si rallegra della verità
e non fa confronti invidiosi, ma paragona soltanto il proprio carattere
imperfetto alla perfezione e bontà di Cristo.
Questa parabola è un monito per tutti gli operai del Signore,
indipendentemente dalla loro anzianità di servizio e dall’importanza
delle loro realizzazioni: senza carità per il fratello, senza umiltà
dinanzi a Dio tutto questo non vale niente. Chi vive una fede religiosa
non può nel contempo idolatrare il proprio io, altrimenti si accorgerà
presto che gli manca quella grazia che sola può rendere efficace la
sua opera al servizio di Cristo. Dove l’orgoglio e la vanità si fanno
spazio l’opera risulta compromessa.
Dio apprezza non quanto tempo lavoriamo per lui, bensì se lavo-
riamo volenterosamente e con fedeltà. Ci vuole una consacrazione
totale. Il dovere più umile, assolto con sincerità e abnegazione di
sè, è gradito a Dio più di un’opera imponente segnata dall’egoismo.
Egli osserva se coltiviamo lo spirito di Cristo e fino a che punto le
nostre opere somigliano alle sue. L’amore e la fedeltà sono per lui
più importanti della quantità di lavoro che sbrighiamo.
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Solo quando l’egoismo e morto in noi e abbiamo bandito ogni
ambizione di supremazia, quando il cuore trabocca di riconoscenza
e l’amore ispira la nostra vita, Cristo dimorerà veramente in noi e
Dio ci riconoscerà suoi collaboratori.
Per quanto duro, i veri operai di Dio non considerano il loro
compito un penoso fardello. Sono pronti a sacrificarsi e a lavorare
di buon animo. La loro gioia somiglia a quella di Cristo, che poteva
dire: “Il mio cibo è di far la volontà di Colui che mi ha mandato,
e di compire l’opera sua” (
Giovanni 4:34
). La consapevolezza di
collaborare con il Signore della gloria allevia ogni fatica, tonifica la
volontà e dà allo spirito la forza di affrontare qualunque cosa accada.
Nel loro altruismo i discepoli di Cristo parteciperanno alle sue soffe-
renze, ma anche alla sua bontà e simpatia. Cosi essi contribuiscono
ad annunciare il lieto messaggio al mondo e ad esaltare il nome di
Dio.
Ecco con quale spirito bisogna servire il Signore! Dove esso
manca, molti che sono apparentemente i primi saranno gli ultimi,
mentre coloro che lo possiedono, anche se annoverati fra gli ultimi,
si ritroveranno fra i primi.
Molti si sono consacrati a Cristo ma non vedono alcuna pos-