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Parole di vita
ed equità e furono ricompensati non in base alla quantità di lavoro
prestato ma secondo la generosità del datore di lavoro.
Similmente Dio desidera che abbiamo fiducia in lui che giusti-
fica i peccatori e ci ricompensa non secondo il nostro merito bensì
secondo il “proponimento eterno ch’Egli ha mandato ad effetto nel
nostro Signore, Cristo Gesù” (
Efesini 3:11
). “Egli ci ha salvati non
per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la sua miseri-
cordia” (
Tito 3:5
). E per quanti hanno fiducia in lui Egli può “fare
infinitamente al di là di quel che domandiamo o pensiamo” (
Efesini
3:20
).
Non è la quantità di lavoro svolto o i suoi risultati visibili che
Dio apprezza, quanto lo spirito con cui lavoriamo. Gli operai che sì
presentarono nella vigna all’undicesima ora erano riconoscenti di
quella possibilità di lavorare e che il proprietario li avesse accettati
così a tarda ora. E quale non fu la loro sorpresa quando, alla fine, egli
lì ricompensò per una giornata intera di lavoro! Sapevano benissimo
di non meritare quella retribuzione. La gentilezza con cui li trattava
li riempì di gioia e mai dimenticarono la sua bontà e il generoso
salario ricevuto. Così è del peccatore che, cosciente della propria
indegnità, entra nella vigna del Signore all’undicesima ora. Sa che
non gli rimane ormai molto tempo per lavorare al servizio di Dio
e meritare una ricompensa, ma è felice che Dio l’accetti. Fa il suo
dovere con umiltà e fiducia, grato del privilegio di collaborare con
Cristo. Dio gradisce questo atteggiamento e lo onora.
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Il Signore desidera che abbiamo fiducia in lui senza preoccuparci
della ricompensa. Per chi ha Cristo nel cuore la ricompensa non è la
cosa principale e nemmeno il movente che lo spinge al servizio. È
vero che dovremmo tenere di mira la ricompensa futura, attenderla
con gioia e apprezzare le benedizioni promesse, ma Dio non vuole
che pensiamo solo a questo e che pretendiamo una ricompensa per
ogni opera buona che facciamo. Dobbiamo preoccuparci non tanto
di ricevere una ricompensa quanto di agire bene indipendentemente
dal nostro vantaggio. Il movente dei nostri atti sia l’amor di Dio e
del prossimo!
Questa parabola non scusa quanti hanno udito il primo appello a
entrare nella vigna e si sono rifiutati di andare. Quando il padrone
andò alla piazza del mercato all’undicesima ora, chiese agli uomini
disoccupati: “Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi? Essi