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Parole di vita
comprati a prezzo...” (
1Corinzi 6:19, 20
). Chi ci crede vedrà nei
suoi beni un prestito che secondo la volontà di Dio è da usare per
la salvezza dei perduti e il conforto dei sofferenti e dei poveri. Per
l’uomo inconvertito questo è impossibile, perché il suo cuore è legato
ai tesori terreni. Chi è schiavo di mammona rimane sordo al grido
dell’umanità sofferente. Ma per Dio tutto è possibile: contemplando
l’impareggiabile amore di Cristo, il nostro egoismo svanirà e anche
il ricco si sentirà costretto a confessare col Fariseo Saulo: “Ma
le cose che m’eran guadagni, io le ho reputate danno a cagion di
Cristo. Anzi, a dir vero, io reputo anche ogni cosa essere un danno di
fronte alla eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore”
(
Filippesi 3:7, 8
). Allora ci renderemo conto che niente ci appartiene
e saremo felici piuttosto di considerarci dispensatori della molteplice
grazia di Dio e servi di tutti gli uomini per amor suo.
Pietro fu il primo a riprendersi dopo che il Salvatore aveva messo
in luce il loro atteggiamento sbagliato. Con soddisfazione pensava a
tutto quello che aveva sacrificato insieme ai suoi confratelli. “Ecco”,
esclamò, “noi abbiamo lasciato ogni cosa e t’abbiam seguitato”
(
Marco 10:28
). Tenendo presente la promessa condizionata fatta
al giovane ricco “... tu avrai un tesoro nel cielo”, voleva sapere
che ricompensa avrebbero ricevuto lui e i suoi compagni per i loro
sacrifici.
La risposta del Salvatore fece trasalire il cuore di questi pescatori
galilei. Egli parlava di una gloria tale da far svanire i loro sogni più
belli: “Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il
Figliuol dell’uomo sederà sul trono della sua gloria, anche voi che
m’avete seguitato, sederete su dodici troni a giudicar le dodici tribù
d’Israele” (
Matteo 19:28
). Poi Gesù aggiunse: “Io vi dico in verità
che non v’è alcuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o
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madre, o padre, o figliuoli, o campi, per amor di me e per amor
dell’evangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento
volte tanto; case, fratelli, sorelle, madri, figliuoli, campi, insieme a
persecuzioni; e nel secolo avvenire, la vita eterna. Ma molti primi
saranno ultimi e molti ultimi primi” (
Marco 10:29-31
).
Ma la domanda di Pietro “Che ne avremo dunque?”, dimostrava
un atteggiamento che, se non fosse stato corretto, avrebbe impedito
ai discepoli di fare da ambasciatori di Cristo. Si trattava di uno spiri-
to opportunistico e mercenario. Pur essendo stati attratti dall’amore