I criteri della ricompensa finale
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lasciata ogni cosa lo seguirono (cfr.
Luca 5:28
). Gesù richiedeva la
medesima consacrazione dal rettore, un sacrificio che non era affatto
più grande di quello che lui stesso aveva fatto perché, “essendo ric-
co, s’è fatto povero per amor vostro, onde, mediante la sua povertà,
voi poteste diventar ricchi” (
2Corinzi 8:9
). Il giovane ricco doveva
semplicemente seguire il cammino tracciato da Gesù.
Guardandolo, Gesù fu preso dal desiderio ardente di guadagnare
questo giovane per inviarlo ad annunciare la buona novella della sal-
vezza agli uomini. In cambio di tutto quello che doveva abbandonare,
Cristo gli offriva il privilegio della comunione con lui: “Seguitami”,
gli disse. Pietro, Giacomo e Giovanni l’avevano seguito con gioia.
Anche il giovane ammirava Cristo e si sentiva attratto a lui, tuttavia
non era disposto ad accettare il principio del sacrificio di sé. Le
ricchezze erano per lui più importanti di Gesù. Desiderava la vita
eterna ma rifiutava d’altra parte l’amore altruistico che è l’unico a
condurre alla vita. Con tristezza si allontanò dal Salvatore.
Mentre se ne stava andando Gesù disse ai discepoli: “Io vi dico
in verità che un ricco malagevolmente entrerà nel regno dei cieli”
(
Matteo 19:23
). Queste parole stupirono i discepoli perché avevano
sempre sentito insegnare che i ricchi fossero i favoriti del cielo. Loro
stessi speravano anzi di conquistare ricchezze e potenza mondana
nel regno del Messia, ma se i ricchi non potevano entrare in cielo,
che speranza rimaneva allora per gli altri?
Gesù soggiunse: “E da capo vi dico: È più facile a un cammello
passare per la cruna d’un ago, che ad un ricco entrare nel regno di
Dio. I suoi discepoli, udito questo, sbigottirono forte” (
Matteo 19:24-
26
). A questo punto si resero conto che il solenne avvertimento
valeva anche per loro. Le parole del Salvatore avevano messo a nudo
la loro segreta ambizione di potenza e di ricchezze. Preoccupati di
se stessi chiesero: “Chi dunque può esser salvato?”.
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“E Gesù, riguardateli fisso, disse loro: Agli uomini questo e
impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile” (
Matteo 19:25, 26
).
Chi è ricco non entrerà nel regno dei cieli sol perché è ricco.
I suoi beni non gli conferiscono alcun diritto di ricevere l’eredità
gloriosa dei santi. E solo l’immeritata grazia di Cristo che ci permette
di entrare nella città di Dio.
Per i ricchi come per i poveri valgono le parole dello Spirito
Santo: “Non sapete ... che non appartenete a voi stessi? Poiché foste