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Parole di vita
All’invito di Gesù: “Osserva i comandamenti”, il giovane repli-
cò: “Quali?”. Pensava probabilmente a qualche precetto cerimoniale,
ma Cristo stava parlando della legge del Sinai e citò alcuni coman-
damenti della seconda tavola del decalogo che poi sintetizzò nella
formula “Ama il tuo prossimo come te stesso” (
Matteo 19:19
).
Il giovane rispose senza esitare: “Tutte queste cose le ho osser-
vate fin dalla mia giovinezza; che mi manca ancora?” (
Matteo 19:20
(D)
). Aveva una concezione della legge esteriore e superficiale. Se-
condo il giudizio umano aveva conservato un carattere irreprensibile
e condotto una vita apparentemente esente da colpe, cosicché cre-
deva veramente che la sua obbedienza fosse perfetta. Nondimeno
nutriva un timore segreto che non tutto fosse in regola tra lui e Dio,
perciò chiese: “Che mi manca ancora?”.
“Gesù gli disse: Se vuoi essere perfetto, va, vendi ciò che hai e
dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguitami.
Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò contristato, perché
avea di gran beni” (
Matteo 19:21, 22
).
L’amore di sé è una violazione della legge. Gesù voleva farglielo
capire e lo sottopose ad una prova che mise a nudo tutto l’egoismo
del suo cuore. Aveva toccato il punto debole del suo carattere. Im-
provvisamente il giovane non desiderò più altri chiarimenti: l’idolo
che accarezzava era venuto alla luce, il suo dio era il mondo. Pre-
tendeva di osservare i comandamenti, ma ignorava il principio che
trasmette ad essi spirito e vita: gli mancava il vero amore di Dio e
del prossimo. Gli mancava proprio l’essenziale per entrare nel regno
di Dio. Il suo egoismo e la sua sete di guadagno erano inconciliabili
con i principi del cielo.
Quando questo giovane rettore si era presentato a Gesù, la sua
sincerità ed il suo fervore avevano conquistato il Salvatore che,
“riguardatolo in viso, l’amò” (
Marco 10:21
). In questo giovane di
talento e di nobile famiglia aveva visto un futuro predicatore di
giustizia, e l’avrebbe accolto volentieri al suo servizio come aveva
accolto i poveri pescatori che lo seguivano. Se avesse dedicato le sue
capacità all’opera di salvezza delle anime, sarebbe stato un operaio
di successo al servizio del Maestro.
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Ma doveva prima accettare le condizioni del discepolato e con-
sacrarsi a Dio senza riserve. Quando ad esempio Giovanni, Pietro,
Matteo ed i loro compagni ricevettero la chiamata del Salvatore,