Pagina 254 - Parole di vita

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Parole di vita
che lo sostenga e a fidare in un cuore affettuoso. Ricordiamogli
continuamente che Dio è sempre presente, accanto a lui, e lo guarda
con pietà e amore. Invitiamolo a pensare al Padre celeste, che si
rattrista per il peccato ma continua a tenderci la mano e a invitarci
benevolmente: “... mi si prenda per rifugio, ... si faccia la pace meco,
... si faccia la pace meco” (
Isaia 27:5
).
Impegnandoti in questo compito avrai degli aiutanti invisibili
all’occhio umano. Gli angeli celesti accompagnavano il Samaritano
che si prese cura dello straniero ferito e assistono tutti coloro che so-
no al servizio di Dio e aiutano il prossimo. Cristo stesso, il Salvatore
del mondo, collaborerà con te e sotto la sua guida vivrai successi
inaspettati!
Dalla tua fedeltà in quest’opera dipende non solo la prosperità
degli altri, ma il tuo stesso destino eterno. Cristo vorrebbe stabilire
una comunione con tutti coloro che sono disposti affinché siano uno
con lui come lui lo è col Padre. Egli ci fa fare l’esperienza del dolore
e della sciagura per strapparci al nostro egoismo, per sviluppare in
noi gli attributi del suo carattere: compassione, tenerezza e amore.
Accettando questo ministero di carità noi entriamo nella sua scuola e
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saremo preparati per il cielo e per l’eternità. Se invece lo rifiutiamo,
rifiutiamo le sue lezioni e scegliamo la separazione eterna da lui.
Il Signore promette: “Se tu cammini nelle mie vie, e osservi
quello che t’ho comandato... io ti darò libero accesso fra quelli
che stanno qui davanti a me” (
Zaccaria 3:7
), cioè fra gli angeli che
circondano il suo trono. La nostra collaborazione con gli esseri
celesti in quest’opera terrena ci preparerà ad avere comunione con
loro un giorno nel cielo. Gli angeli celesti, “spiriti ministratori,
mandati a servire a pro di quelli che hanno da eredare la salvezza”
(
Ebrei 1:14
), daranno il benvenuto a chiunque ha vissuto in terra
“non... per essere servito, ma per servire” (
Matteo 20:28
). In quella
beata compagnia comprenderemo nella sua pienezza e con nostra
gioia eterna il senso della domanda: chi è il nostro prossimo?
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