Pagina 210 - Parole di vita

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Parole di vita
queste cose le opera quell’uno e medesimo Spirito, distribuendo i
suoi doni a ciascun in particolare come Egli vuole” (
1Corinzi 12:11
).
Questi doni sono già nostri in Cristo, ma solo ricevendo lo Spirito
Santo potremo possederli effettivamente.
La promessa dello Spirito purtroppo non viene apprezzata a suf-
ficienza ed è per questo che non si realizza come dovrebbe. È proprio
l’assenza dello Spirito Santo a rendere così fiacca la predicazione
evangelica. Possono esserci la cultura, il talento, l’eloquenza e ogni
altra dote naturale e acquisita, ma se manca lo Spirito di Dio nessun
cuore si commuoverà, nessun peccatore sarà guadagnato a Cristo.
D’altra parte, anche il più povero ed ignorante dei suoi discepoli
saprà toccare i cuori, se è in comunione con Cristo e possiede il
dono dello Spirito. Dio ne farà un canale della suprema potenza
dell’universo.
Altri talenti
I talenti della parabola non si riferiscono solo a quelli dello
Spirito, ma anche a tutte le altre doti e capacità ereditate o acqui-
site, naturali o spirituali che possediamo e dobbiamo impiegare al
servizio di Cristo. Diventando suoi discepoli noi gli consacriamo
praticamente tutto ciò che siamo e abbiamo. Gesù ci restituirà poi
questi doni purificati e nobilitati affinché li usiamo alla sua gloria e
per il bene del prossimo.
Dio elargisce i suoi doni ad ognuno non a caso ma “secondo
la sua capacità”. Chi sa usarne cinque ne riceve cinque, chi ne sa
impiegare due ne riceve due e colui che sa farne fruttare uno ne
riceve solo uno. Nessuno deplori quindi di non averne ricevuto di
più, perché Dio, che ha distribuito i doni, viene comunque onorato
dall’impiego che se ne fa, siano pochi o molti, piccoli o grandi.
Chi deve amministrare cinque talenti dovrà farli fruttare per cinque,
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e chi ne ha ricevuto uno renderà conto di uno. Dio si attende un
rendimento “in ragione di quello che uno ha, e non di quello che
non ha” (
2Corinzi 8:12
).