Un messaggio alla chiesa d’oggi
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di Dio per un mondo ingrato.
E noi che cosa restituiamo al grande Dispensatore di tutti questi
beni? Come reagiamo alle sue richieste? A chi le folle consacrano
la propria vita? Al culto del dio mammona, alle ricchezze, alla po-
sizione, al piacere! Ammassano beni derubando non solo gli altri
uomini, ma Dio stesso. Usano i doni divini per soddisfare i propri
interessi egoistici; tutto quello che possono arraffare deve servire la
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loro bramosia e sete di divertimenti.
Il peccato del mondo d’oggi è lo stesso che provocò la rovina
d’Israele: l’ingratitudine per Dio, il disprezzo delle sue benedizioni
e l’abuso dei suoi doni. Questo peccato scatenò l’ira divina contro
Israele e segnerà anche il destino della società contemporanea.
Dal Monte degli Ulivi Gesù contemplava Gerusalemme con gli
occhi pieni di lagrime, ma non piangeva solo per la città eletta, bensì
per il giudizio che si abbatterà sul mondo intero.
“Oh se tu pure avessi conosciuto in questo giorno quel ch’è per
la tua pace! Ma ora è nascosto agli occhi tuoi” (
Luca 19:42
).
“In questo giorno”. La storia umana volge alla conclusione, e
il tempo di grazia e dei privilegi è quasi finito. Già si avvicina la
tempesta del giudizio e quanti respingono la grazia divina saranno
presto travolti da una repentina ed irreparabile rovina.
Eppure il mondo dorme e l’umanità ignora il momento della
propria visitazione!
Dove si trova la chiesa in questo momento di crisi? I suoi mem-
bri corrispondono alle richieste divine? Assolvono il mandato di
far conoscere il suo carattere al mondo? Richiamano l’attenzione
dell’umanità su quest’ultimo messaggio di grazia e di avvertimento?
Gli uomini sono in pericolo e le folle periscono, ma come son
pochi i seguaci di Gesù che si sentono responsabili per loro! C’è
in gioco il destino del mondo intero, ma anche questo preoccupa
ben poco quanti pretendono di credere nella più grande verità mai
rivelata agli esseri mortali. Gli manca quell’amore che ha indotto
Cristo ad abbandonare la dimora celeste per rivestire l’umanità, per
essere uomo vicino agli uomini e attrarre l’umanità verso la divinità.
Il popolo di Dio è come preso da un torpore, da una paralisi spirituale
che gli impedisce di riconoscere i doveri dell’ora presente.
Insediandosi in Canaan gli Israeliti non realizzarono il piano
divino di occupare tutto il paese. Dopo una conquista parziale si