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Parole di vita
no!” (
Geremia 7:4
), mentre nel contempo davano una falsa idea
del carattere di Dio, disonoravano il suo nome e profanavano il suo
santuario.
I vignaiuoli ai quali il Signore aveva affidato la responsabilità
della sua vigna non si dimostrarono degni della fiducia riposta in
loro. Avrebbero dovuto essere i sacerdoti e maestri del popolo, ma si
rivelarono infedeli in quanto non annunciarono agli altri la bontà e
la misericordia di Dio e il suo diritto al loro amore e al loro servizio.
Questi vignaiuoli cercavano solo la propria gloria, volevano godere
per sé soltanto i frutti della vigna e richiamare su di sé l’omaggio e
l’attenzione.
Il peccato dei capi d’Israele era diverso da quello del peccatore
comune perché avevano degli obblighi particolari di fronte a Dio. Es-
si si erano impegnati ad insegnare secondo un “così dice il Signore”
e ad obbedire rigorosamente nella vita pratica, e invece travisavano
le Scritture e addossavano gravi pesi sugli altri imponendo delle
cerimonie per ogni aspetto della vita. Non potendo osservare tutte le
norme stabilite dai rabbini la gente viveva in continua inquietudine,
e vedendo che era impossibile osservare i comandamenti stabiliti
dagli uomini, finiva per non prendere sul serio anche i comandamenti
di Dio.
Il Signore aveva insegnato ad Israele che il proprietario della
vigna era lui e che tutti i beni di cui il popolo disponeva gli erano
stati affidati perché li usasse alla sua gloria. Ma i sacerdoti e rabbini
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non disimpegnavano il loro dovere sacro con la consapevolezza
di amministrare i beni divini. Utilizzavano sistematicamente per
il proprio tornaconto le capacità ed i mezzi che il Signore aveva
affidato loro per l’avanzamento della sua opera. A causa della loro
avidità ed ambizione gli stessi pagani li disprezzavano e finirono per
crearsi una falsa idea del carattere di Dio e delle leggi del suo regno.
Con cuore paterno Dio sopportò il suo popolo, cercando di ripor-
tarlo sulla retta via ora con benedizioni ora con minacce e punizioni.
Gli faceva notare i suoi peccati attendendo con pazienza che li ri-
conoscesse. Inviava profeti e messaggeri per ricordare i suoi diritti
ai vignaiuoli, ma invece di accoglierli affettuosamente, li trattavano
da nemici, li perseguitavano e li uccidevano. Dio inviò altri mes-
si, ma anche loro subirono il medesimo trattamento dei primi, con
la differenza che i vignaiuoli manifestavano un odio ancora più