Pagina 178 - Parole di vita

Basic HTML Version

174
Parole di vita
della chiesa, si sono impegnati ad obbedire alla Parola di Dio e a
consacrare la propria vita al suo servizio, ma in realtà non pensano
minimamente a farlo! Si professano figli di Dio ma con il loro mo-
do di vivere e con il comportamento rinnegano questa relazione di
parentela col Padre celeste. Dato che non sottomettono la volontà a
Dio, tutta la loro vita è una bugia.
Sembrano mantenere la promessa di obbedienza al Signore fin-
ché questo non costa nulla, ma non appena ci vogliono sacrifici e
rinunce, quando devono addossarsi la croce, si tirano subito indie-
tro! Così il senso del dovere svanisce e si abituano sempre più a
trasgredire consapevolmente i comandamenti divini. Odono forse
con le orecchie la Parola di Dio, ma non riescono più a intenderla
spiritualmente. Hanno un cuore indurito e una coscienza spenta.
Non illuderti: anche se non sei apertamente ostile a Cristo, non
significa affatto che sei al suo servizio! In questo modo inganni solo
te stesso. Possiamo lavorare contro Dio negandogli il tempo, i mezzi
finanziari o gli altri doni che Egli ci ha dati perché li impiegassimo
per lui.
Satana approfitta dell’apatia e della pigrizia sonnolenta dei se-
dicenti cristiani per serrare le file e guadagnare altri seguaci. Molti
che s’illudono di essere dalla parte di Cristo pur non facendo nien-
te per lui, danno in realtà una mano al nemico permettendogli di
guadagnare terreno e di trarre vantaggio dalla situazione. Non colla-
[190]
borando diligentemente col Maestro, trascurando i propri doveri e le
occasioni di parlare di lui, permettono a Satana di sopraffare uomini
che altrimenti si potrebbero guadagnare per Cristo.
È impossibile salvarsi rimanendo indolenti e inattivi. Una per-
sona veramente convertita non può vivere una vita inutile e sterile.
Non si va in paradiso in carrozza e li non c’è posto per i fannulloni.
Se non ci sforziamo vivamente di entrare, se non ci impegniamo
a seguire le leggi del cielo, non saremo preparati ad entrarvi. Chi
non vuole collaborare con Dio in terra, non vorrà collaborare con lui
nemmeno in cielo, perciò sarebbe un’imprudenza accoglierlo lassù.
C’è più speranza per i pubblicani ed i peccatori che per quanti
conoscono la Parola di Dio ma non le obbediscono! Chi si rende
conto di non poter nascondere il proprio peccato di fronte a Dio e di
essere corrotto corpo, anima e spirito, teme di trovarsi eternamente
bandito dal regno dei cieli. Prendendo coscienza della propria in-