Dire e fare
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egli fosse un messaggero di Dio. Questo predicatore del deserto
aveva parlato con grande autorità, annunciando il suo messaggio con
indomito coraggio, denunciando apertamente i peccati dei sacerdoti
e capi ed esigendo che facessero opere degne del regno dei cieli.
Giovanni aveva segnalato il loro peccato consistente nell’aver igno-
rato l’autorità del Padre celeste e nell’essersi rifiutati di realizzare
l’opera loro assegnata. Non scese a compromessi col peccato e in
conseguenza molti abbandonarono l’ingiustizia.
Se la professione di fede dei capi religiosi ebraici fosse stata
genuina, essi avrebbero accolto la testimonianza di Giovanni e accet-
tato Gesù come Messia. Ma nella loro vita non si scorgeva né pen-
timento né giustizia, e così, proprio coloro che essi disprezzavano,
stavano entrando nel regno di Dio prima di loro!
Il figlio che nella parabola dice: “Sì, lo farò, signore”, voleva
apparire fedele e ubbidiente, ma il tempo dimostrò che era solo
un’apparenza. Non amava veramente suo padre. Similmente i Fari-
sei menavano gran vanto di una santità che, alla prova dei fatti, si
rivelava inesistente! Quando conveniva loro pretendevano dagli altri
un’osservanza molto puntigliosa della legge, ma quando si richie-
deva obbedienza da loro, ricorrevano a mille cavilli per vanificare
la forza dei comandamenti di Dio. Perciò Cristo mise in guardia
da loro: “Non fate secondo le opere loro; perché dicono e non fan-
no” (
Matteo 23:3
). Non amavano veramente né Dio né il prossimo.
Dio li chiamava a collaborare con lui per il bene del mondo, e loro
accettavano il mandato a parole ma non facevano seguire i fatti.
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Confidavano in loro stessi ed erano gonfi della loro pietà; sfidavano i
comandamenti di Dio rifiutandosi di eseguire il mandato divino. Ec-
co perché il Signore era in procinto di distogliersi da questo popolo
disubbidiente.
La giustizia umana non ha niente a che fare con quella divina e
chiunque vi fa affidamento dovrà sopportare un giorno le conseguen-
ze del suo fatale errore. Anche oggi molti pretendono di osservare i
Comandamenti di Dio, ma non hanno nel cuore l’amore divino che
trabocca per gli altri. Cristo li chiama a collaborare con lui per la
salvezza dell’umanità e loro si accontentano di rispondere “Sì, lo
farò, signore”, ma poi non vanno. Non collaborano con quanti sono
già al servizio di Dio, sono dei fannulloni. Come il figlio infedele,
fanno a Dio solo vuote promesse. Entrando solennemente a far parte