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Parole di vita
dato norme tutte particolari sul modo di trattare i fratelli caduti in
miseria, lo straniero, il povero. Non doveva mirare esclusivamente
al proprio tornaconto, bensì ricordarsi anche dei bisognosi e con-
dividere i propri beni con loro. Dio aveva promesso di benedire
simili atti di carità e di misericordia, ma, come il ricco della pa-
rabola, gli Israeliti non muovevano un dito per alleviare i bisogni
materiali o spirituali dell’umanità sofferente. Pieni di orgoglio, si ri-
tenevano il popolo prediletto di Dio, ma non pensavano né a servirlo
né ad adorarlo. Facevano totale affidamento sulla loro discenden-
za da Abramo: “Noi siamo progenie d’Abrahamo”, dicevano fieri
(
Giovanni 8:33
), e quando sopravvenne la crisi si vide infatti che,
distogliendosi da Dio, avevano riposto ogni fiducia in Abramo, come
se fosse stato Dio...
Cristo bramava illuminare l’animo ottenebrato dei Giudei, perciò
disse: “Se foste figliuoli d’Abrahamo, fareste le opere d’Abrahamo;
ma ora cercate d’uccider me, uomo che v’ho detta la verità che ho
udita da Dio; così non fece Abrahamo” (
Giovanni 8:39, 40
).
Gesù non attribuiva alcun valore alla discendenza e sottolineava
che la parentela spirituale è superiore a quella naturale. Gli Ebrei
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pretendevano di essere i posteri di Abramo, ma, non seguendo il suo
esempio, dimostravano in realtà di non essere suoi figli. Solo chi,
come Abramo, obbedisce alla voce di Dio si può considerare suo
vero discendente. Sebbene il mendicante appartenesse alla classe so-
ciale più bassa, Gesù riconobbe in lui un uomo che Abramo avrebbe
accolto fra i suoi amici più intimi.
Nonostante il suo benessere, il ricco era così ignorante da col-
locare Abramo al posto di Dio. Se avesse apprezzato i suoi grandi
privilegi e permesso allo Spirito Santo di modellargli il cuore e la
mente, si sarebbe trovato in una situazione ben diversa. Altrettanto
si dica del popolo di cui faceva parte. Se Israele avesse eseguito
l’appello divino avrebbe avuto ben altro futuro, avrebbe dimostra-
to una vera maturità spirituale. Godeva facoltà e privilegi che Dio
voleva moltiplicare per benedire e illuminare il mondo intero, ma
gli Israeliti si erano talmente allontanati dalle norme divine che tutta
la loro vita ne era rimasta stravolta. Da amministratori di Dio, non
impiegavano i loro doni secondo giustizia e verità. Non pensavano
all’eternità, e la loro infedeltà finì per trascinare tutta la nazione
nella rovina.