Come si decide il nostro destino
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Cristo sapeva che alla distruzione di Gerusalemme i Giudei si
sarebbero ricordati del suo avvertimento, e così avvenne. Quando
la catastrofe si abbatté su Gerusalemme, quando la popolazione
dovette subire la fame e sofferenze di ogni genere, si ricordarono
delle parole di Gesù e capirono questa parabola. Avevano provocato
da soli quella sciagura per non aver illuminato il mondo con la luce
ricevuta da Dio.
Negli ultimi giorni
La conclusione della parabola rappresenta simbolicamente le
scene finali della storia umana. Il ricco affermava di essere figlio
di Abramo, ma era separato da lui da un abisso invalicabile, cioè
aveva un carattere sbagliato. Abramo serviva Dio e seguiva la sua
parola con fede e obbedienza, mentre il ricco non pensava né a Dio
né ai bisognosi e ai sofferenti. Il profondo abisso che lo separava da
Abramo era quello della disobbedienza. Anche oggi molti vivono
come questo ricco. Pur facendo parte della chiesa non sono realmen-
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te convertiti. Forse partecipano al culto e cantano il salmo: “Come la
cerva agogna i rivi dell’acque, così l’anima mia agogna a te, o Dio”
(
Salmo 42:1
). In realtà sono però dei grandi ipocriti e agli occhi di
Dio niente affatto migliori dei più vili peccatori. Chi si dà anima
e corpo alla caccia dei piaceri mondani, chi ama l’ostentazione e
l’esibizionismo non può servire Dio. Come il ricco della parabola
egli non cerca minimamente di reprimere la sete di piaceri, anzi
la coltiva! Preferisce vivere in un’atmosfera di peccato, e quando
poi la morte lo ghermisce improvvisamente, scende nella tomba
col carattere che ha sviluppato da vivo in compagnia degli agenti
satanici. Nel sepolcro non potrà più fare decisioni, né per il bene né
per il male, perché nel momento in cui l’uomo muore perisce anche
il suo pensiero (cfr.
Salmo 146:4
;
Ecclesiaste 9:5, 6
).
Quando la voce di Dio ridesterà i morti, un simile individuo
risusciterà con gli stessi appetiti e passioni, gusti e avversioni che
accarezzava mentre era in vita. Dio non farà alcun miracolo per
trasformare un uomo che non ha voluto farsi trasformare quando ne
aveva ogni possibilità e occasione. In vita non ha amato Dio né ha
voluto servirlo. Il suo carattere non è in armonia con Dio e non si
sentirebbe a suo agio neanche nella famiglia celeste.