Pagina 166 - Parole di vita

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Parole di vita
sua morte gli angeli - secondo la rappresentazione della parabola -
lo trasportarono nel seno di Abramo.
Lazzaro rappresenta i poveri sofferenti che credono in Cristo.
Quando al suono della tromba tutti i morti sentiranno la voce di
Cristo e usciranno dalle tombe, riceveranno anch’essi il loro premio,
perché la loro fede non è stata una semplice teoria ma realtà vissuta!
“Mori anche il ricco, e fu seppellito. E nell’Ades, essendo ne’
tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abrahamo e Lazzaro nel
suo seno; ed esclamò: Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda
Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la
lingua, perché son tormentato in questa fiamma” (
Luca 16:22-24
).
In questa parabola Cristo affronta gli ascoltatori sul loro stesso
terreno. Molti di loro credevano che tra la morte e la risurrezione
intercorresse uno stato cosciente, e il Salvatore, conoscendo questa
falsa concezione, l’applicò nella sua parabola per insegnare verità
importanti. Fu come se collocasse dinanzi a loro uno specchio in cui
si rifletteva il loro vero rapporto con Dio. Cristo parti dunque dall’i-
dea corrente per mettere in rilievo una verità che voleva inculcare
a tutti: il valore dell’individuo non dipende dalla quantità dei suoi
beni, dal momento che tutto ciò che possiede è solo un prestito da
parte di Dio. Chi abusa di questi doni scade ad un livello inferiore al
più povero e afflitto che ama Dio e si affida a lui.
Cristo voleva far capire alla folla che dopo la morte non c’è
più possibilità di salvezza. In bocca ad Abramo Egli mette queste
parole: “Figliuolo, ricordati che tu ricevesti i tuoi beni in vita tua, e
che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato,
e tu sei tormentato. E oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta
una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi
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non possano, né di là si passi da noi” (
Luca 16:25, 26
). Con questa
immagine Cristo intendeva dimostrare quanto sia inutile sperare
in un secondo periodo di grazia: solo in questa vita abbiamo la
possibilità di prepararci per l’eternità.
Il ricco non aveva dimenticato di essere figlio di Abramo, e nel
suo angoscioso bisogno invoca aiuto da lui: “Padre Abrahamo”,
esclama, “abbi pietà di me”. Non chiedeva aiuto a Dio ma ad Abra-
mo, dimostrando di collocare il patriarca al di sopra di Dio e di
ritenere la sua parentela con lui una garanzia di salvezza. Il ladrone
sulla croce rivolse invece la sua implorazione direttamente a Cristo: