Il guadagno che è una perdita
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per il bene del prossimo; allora si vedranno dei risultati e l’umanità
riceverà benefici ed una elevazione, tali che sarebbe impossibile
conseguirli con le sole forze umane.
Gesù andò alla radice del problema che agitava il suo interlocuto-
re e che costituisce la causa di contrasti simili: “Badate e guardatevi
da ogni avarizia; perché non è dall’abbondanza de’ beni che uno
possiede ch’egli ha la sua vita.
“E disse loro questa parabola: La campagna d’un certo uomo
ricco fruttò copiosamente; ed egli ragionava così fra sé medesimo:
Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Questo
farò: demolirò i miei granai e ne fabbricherò dei più vasti, e vi
raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all’anima mia:
Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia,
bevi, godi. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa l’anima tua
ti sarà ridomandata; e quel che hai preparato, di chi sarà? Così è di
chi tesoreggia per sé, e non è ricco in vista di Dio” (
Luca 12:15-21
).
Con la parabola del ricco insensato Cristo mise in evidenza la
follia di coloro che ripongono tutti i loro affetti nelle cose terrene.
Quest’uomo aveva ricevuto tutto da Dio: il sole splendeva sui suoi
terreni, perché i suoi raggi illuminano sia i giusti che gli ingiusti, e
la pioggia del cielo cade sui campi dei buoni come su quelli dei mal-
vagi. Il Signore aveva fatto prosperare la vegetazione e fruttificare
i campi abbondantemente. Il protagonista, ormai ricco, sì chiedeva
perplesso che cosa fare di tutto quel raccolto: i suoi granai trabocca-
vano e non aveva posto per le eccedenze. Non pensava minimamente
a Dio che lo aveva colmato di tanta benedizione, non si rendeva
conto che Dio aveva fatto di lui un amministratore dei suoi beni
affinché aiutasse i bisognosi. Gli si offriva la splendida occasione
di agire da dispensatore di Dio, ma egli pensava solamente al suo
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benessere personale.
Quest’uomo ricco conosceva la situazione dei poveri, degli orfa-
ni, delle vedove, dei sofferenti e degli afflitti e aveva varie possibilità
di fare del bene. Avrebbe potuto facilmente cedere una parte dei suoi
beni alleviando il bisogno di molte famiglie, saziando gli affamati,
vestendo gli ignudi, rallegrando molti cuori. Così avrebbe esaudito
molte preghiere e un concerto di lodi e di gratitudine sarebbe salito al
cielo. Il Signore aveva sentito le implorazioni dei bisognosi, e nella
sua bontà aveva preso dei provvedimenti per aiutarli (
Salmo 68:10
).