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Parole di vita
Re della gloria, che era ricco e si è fatto povero per noi, gli offriva i
tesori dell’amore divino, e lo Spirito Santo lo invitava ad afferrare
un’eredità “incorruttibile, immacolata ed immarcescibile” (
1Pietro
1:4
). Quest’uomo aveva avuto chiare prove della potenza di Cristo e
ora gli si offriva l’occasione di esprimere al grande Maestro il suo
desiderio più intenso. Ma, come l’uomo col rastrello nell’allegoria di
Bunyan, anche i suoi occhi erano incollati a terra e non vedevano la
corona che aveva sulla testa. Come Simon mago, voleva approfittare
dei doni divini solo per lucro.
La missione terrena del Salvatore volgeva rapidamente alla fine
e gli rimanevano ormai pochi mesi per concludere l’opera che sì
era prefissa - stabilire il regno della sua grazia -, eppure l’avidità
umana voleva distoglierlo dalla sua opera per coinvolgerlo in una
bega relativa ad un appezzamento di terreno. Ma Gesù non si lasciò
distrarre dal suo compito e gli rispose: “O uomo, chi mi ha costituito
su voi giudice o spartitore?” (
Luca 12:14
).
Gesù avrebbe potuto benissimo dividere il torto e la ragione di
fronte a quest’uomo perché conosceva esattamente il caso, ma i due
fratelli si trovavano in lite perché erano entrambi avidi e Cristo in
sostanza voleva dire: non è compito mio appianare controversie di
questo tipo. Io sono venuto per un altro scopo: predicare l’Evangelo
e suscitare negli uomini il senso delle realtà eterne.
Il modo di affrontare questo caso da parte di Cristo contiene
una lezione per tutti coloro che sono al suo servizio. Inviando in
missione i dodici discepoli aveva detto: “E andando, predicate e
dite: Il regno de’ cieli è vicino. Sanate gl’infermi, risuscitate i morti,
mondate i lebbrosi, cacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto,
gratuitamente date” (
Matteo 10:7, 8
). Il loro compito non era quello
di regolare gli affari temporali della gente, bensì di convincere gli
uomini a riconciliarsi con Dio. Dedicandosi a questa missione pote-
vano essere una benedizione per l’umanità. Cristo è l’unico rimedio
per i peccati e i dolori del mondo, e solo l’Evangelo della sua grazia
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può eliminare i mali che tormentano la società. Sia l’ingiustizia dei
ricchi contro i poveri che l’odio dei poveri verso i ricchi affondano
le radici nell’egoismo che si può estirpare soltanto sottomettendosi a
Cristo. Solo lui può dare, in cambio di un cuore egoista e peccatore,
un cuore nuovo e caritatevole. I servi di Cristo predichino dunque
l’Evangelo con lo Spirito disceso dal cielo e lavorino come Gesù