Pagina 156 - Parole di vita

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Parole di vita
“Se dunque v’è qualche consolazione in Cristo, se v’è qualche con-
forto d’amore, se v’è qualche comunione di spirito, se v’è qualche
tenerezza d’affetto e qualche compassione, rendete perfetta la mia
allegrezza, avendo un medesimo sentimento, un medesimo amore,
essendo d’un animo, di un unico sentire; non facendo nulla per spiri-
to di parte o per vanagloria, ma ciascun di voi, con umiltà, stimando
altrui da più di sé stesso, avendo ciascun di voi riguardo non alle cose
proprie, ma anche a quelle altrui. Abbiate in voi lo stesso sentimento
che è stato in Cristo Gesù” (
Filippesi 2:1-5
).
Tuttavia non bisogna considerare il peccato con leggerezza. Il
Signore non ci ha ordinato di subire i torti da parte del prossimo:
“Se il tuo fratello pecca, riprendilo”, dice Gesù (
Luca 17:3
). Bisogna
chiamare il peccato per nome e farlo rilevare chiaramente a chi lo
commette.
Mosso dallo Spirito Santo Paolo scriveva a Timoteo: “Insisti a
tempo e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza
e sempre istruendo” (
2Timoteo 4:2
). E a Tito scriveva: “Vi son
molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti ... Riprendili perciò
severamente, affinché siano sani nella fede” (
Tito 1:10, 13
).
“Se poi il tuo fratello ha peccato contro dite”, diceva Cristo,
“va’ e riprendilo fra te e lui solo. Se t’ascolta, avrai guadagnato
il tuo fratello; ma se non t’ascolta, prendi teco ancora una o due
persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o
tre testimoni. E se rifiuta d’ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta
di ascoltare anche la chiesa, siate come il pagano e il pubblicano”
(
Matteo 18:15-17
).
Il Salvatore ci insegna che le divergenze sorte tra i cristiani
devono essere appianate all’interno della chiesa e non presentate di
fronte ai non credenti. Se il cristiano ha ricevuto un torto da parte
di un confratello, non deve portare il caso in tribunale ma attenersi
alle istruzioni di Cristo. Invece di cercare di vendicarsi, faccia di
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tutto per salvare il fratello! Dio cura gli interessi di coloro che lo
amano e lo temono e possiamo rimettere a lui con fiducia il nostro
caso perché Egli giudica con giustizia.
Avviene troppo spesso che quando qualcuno ci fa ripetutamente
dei torti e poi confessa l’errore, facilmente ci stanchiamo pensando di
averlo ormai perdonato abbastanza. Ma il Redentore ci ha indicato
chiaramente come agire in casi simili: “Se il tuo fratello pecca,