Pagina 141 - Parole di vita

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“Per le strade e lungo le siepi”
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inoltre che le benedizioni spirituali non erano destinate esclusiva-
mente ad Israele: Dio gli aveva dato il pane della vita perché lo
dispensasse al resto del mondo.
Gli Ebrei vennero meno a questa missione e Cristo denunciò
quindi il loro egoismo. Dato che i Farisei non gradivano affatto le
sue parole, uno di loro cercò di cambiare discorso esclamando con
aria di santità: “Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio!” (
Luca
14:15
). Quest’uomo aveva parlato con la massima convinzione, come
se fosse già certo di ottenere un posto in cielo. Il suo atteggiamento
somigliava a quello di quanti si rallegrano della salvezza in Cristo
senza però assolvere le condizioni da cui essa dipende. Lo animava
il medesimo spirito di Balaam allorché pregava: “Possa io morire
della morte dei giusti, e possa la mia fine esser simile alla loro!”
(
Numeri 23:10
). Pensava solo alla felicità che sperava di godere
in cielo ma non alla preparazione necessaria per arrivarci. La sua
osservazione voleva distogliere l’attenzione dei convenuti alla festa
dai doveri pratici della vita presente per rimandarla al remoto giorno
della resurrezione dei giusti.
Leggendo nel cuore di questo ipocrita e con lo sguardo fisso
su di lui, Cristo rivelò dinanzi a tutti la natura ed il valore dei loro
privilegi attuali e dimostrò chiaramente che dovevano fare prima il
loro dovere per godere la felicità futura.
“Un uomo fece un gran convito”, esordì, “e invitò molti; e al-
l’ora della cena, mandò il suo servitore a dire agl’invitati: Venite,
perché tutto è già pronto”. Senonché essi dimostrarono una strana
indifferenza: “E tutti, ad una voce, cominciarono a scusarsi. Il primo
gli disse: Ho comprato un campo e ho necessità d’andarlo a vedere;
ti prego, abbimi per iscusato. E un altro disse: Ho comprato cin-
que paia di buoi e vado a provarli; ti prego, abbimi per iscusato. E
un altro disse: Ho preso moglie, e perciò non posso venire” (
Luca
14:16-20
).
Nessuna di queste scuse era veramente fondata. L’acquirente
del campo, che aveva “necessità d’andarlo a vedere”, aveva già
concluso l’acquisto, ma non vedeva l’ora di andarlo a vedere perché
quell’affare assorbiva tutto il suo interesse. Anche i buoi erano stati
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comprati definitivamente dal secondo invitato e il fatto di provarli
era solo una sua questione di curiosità e d’interesse. La terza scusa
non aveva la minima parvenza dì plausibilità. Non si capisce perché