Capitolo 18: “Per le strade e lungo le siepi”
Il Salvatore era ospite un giorno in casa di un Fariseo. Accetta-
va gli inviti di ricchi e poveri, e, com’era sua abitudine, approfittò
dell’occasione anche stavolta per illustrare certe verità. I Giudei
celebravano tutte le festività nazionali e religiose con un solenne
banchetto che per loro era nel contempo un simbolo dei benefici
della vita eterna. La grande festa nella quale si sarebbero seduti a ta-
vola insieme ad Abramo, Isacco e Giacobbe, mentre i pagani rimasti
fuori stavano a guardare con struggente desiderio, costituiva uno dei
loro temi preferiti. Gesù illustrò l’avvertimento che voleva dare con
la parabola del gran convito. Gli Ebrei intendevano riservare esclu-
sivamente per sé le benedizioni divine, sia nella vita presente che in
quella avvenire, e negavano perciò che Dio tesse usare misericordia
anche ai gentili. Con questa parabola Cristo sottolineò invece che
proprio loro in quel momento respingevano il misericordioso invito
ad entrare nel regno di Dio e spiegò che l’invito da loro respinto
sarebbe stato rivolto a coloro che essi disprezzavano ed evitavano
come lebbrosi.
Il Fariseo aveva scelto gli ospiti in base a considerazioni pretta-
mente egoistiche, perciò Cristo gli disse: “Quando fai un desinare
o una cena, non chiamare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi
parenti, né i vicini ricchi; che talora anch’essi non t’invitino, e ti sia
reso il contraccambio; quando fai un convito, chiama i poveri, gli
storpi, gli zoppi, i ciechi; e sarai beato, perché non hanno modo di
rendertene il contraccambio; ma il contraccambio ti sarà reso alla
risurrezione de’ giusti” (
Luca 1:12-14
).
Cristo ripeteva qui semplicemente ciò che aveva già detto a Israe-
le per bocca di Mosè: in occasione delle feste sacre “lo straniero
e l’orfano la vedova che saranno entro le tue porte verranno, man-
geranno e si sazieranno” (
Deuteronomio 14:29
). Queste riunioni
dovevano insegnare a Israele una lezione pratica ed evidente: ap-
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prendendo la gioia dell’ospitalità, il popolo avrebbe avuto cura tutto
l’anno dei poveri e diseredati. Da queste feste esso doveva imparare
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