Pagina 139 - Parole di vita

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“Lascialo ancora quest’anno”
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Con quale amore instancabile Cristo servì il popolo d’Israele
in quell’ulteriore periodo di grazia! Fin sulla croce pregò: “Padre,
perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (
Luca 23:34
).
Dopo la sua ascensione, il Vangelo fu proclamato dapprima a Ge-
rusalemme. Lì avvenne l’effusione dello Spirito Santo e la chiesa
primitiva manifestò la potenza del Salvatore risorto; là, con la “fac-
cia simile alla faccia d’un angelo” (
Atti 6:15
), Stefano sigillò la sua
testimonianza con la morte. Israele aveva ricevuto tutti i tesori che
il cielo poteva elargire. Cristo chiede: “Che più si sarebbe potuto
fare alla mia vigna di quello che io ho fatto per essa?” (
Isaia 5:4
).
Invece di diminuire, le sue cure e preoccupazioni per te aumenta-
no, e tutt’oggi Egli soggiunge: “Io, l’Eterno, ne sono il guardiano,
io l’adacquo ad ogni istante; la custodisco notte e giorno, affinché
nessuno la danneggi” (
Isaia 27:3
).
“... forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai”.
Il cuore che non si apre agli appelli divini finisce per indurirsi al
punto da non reagire più all’influenza dello Spirito Santo, e allora
viene pronunciata la sentenza: “Taglialo; perché sta li a rendere
improduttivo anche il terreno”.
Ma oggi Egli ti invita ancora: “O Israele, torna all’Eterno, al tuo
Dio!... Io guarirò la loro infedeltà, io li amerò di cuore... Io sarò
per Israele come la rugiada; egli fiorirà come il giglio, e spanderà
le sue radici come il Libano... Quelli che abiteranno alla sua ombra
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faranno di nuovo crescere il grano, e fioriranno come la vite... da me
verrà il tuo frutto” (
Osea 14:1-8
).
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