Pagina 138 - Parole di vita

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Parole di vita
giustizia che maturassero dei frutti per il bene del mondo.
Anche questa parabola rimane in sospeso e Cristo conclude senza
dirci l’esito del lavoro svolto dal vignaiolo. Il risultato dipendeva
dalla generazione che ascoltava le sue parole. Proprio a lei era rivolto
l’avvertimento: “... se no, lo taglierai” (
Luca 13:9
). Dipendeva da
lei se quelle parole irrevocabili sarebbero state pronunciate o no.
Il giorno dell’ira divina si approssimava e tramite le sciagure che
aveva già colpito Israele il padrone della vigna l’avvertiva, nella
sua misericordia, dell’imminente distruzione che minacciava il fico
sterile.
Quest’avvertimento riecheggia attraverso i secoli per giunge-
re fino a noi. Somigli anche tu, lettore spensierato, ad un albero
infruttifero nella vigna del Signore? Il giudizio di condanna sarà
pronunciato ben presto anche su dite? Da quanto tempo ricevi i suoi
doni? Da quanto tempo Egli attende che tu ricambi il suo amore?
Piantato nella sua vigna, circondato dalle premure del vignaiolo, hai
coscienza dei privilegi che hai goduto? Quante volte l’affettuoso
messaggio evangelico ti ha fatto palpitare il cuore di felicità? Tu ti
dici cristiano e formalmente fai parte della chiesa, eppure sai benis-
simo che ti manca un rapporto vivente con la fonte dell’amore, la
sua linfa vitale non t’inonda, nella tua vita manca la dolce grazia del
suo carattere, mancano i “frutti dello Spirito” (
Galati 5:22
).
Il fico sterile riceve la pioggia, il sole e le cure del giardiniere, il
terreno gli fornisce le sostanze nutritive necessarie, tuttavia i suoi
rami inutili fanno solo ombra, impedendo di prosperare alle piante
fruttifere circostanti. Altrettanto avviene dei ricchi doni che Dio ti
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fa: non producono alcun beneficio per il mondo. Tu privi gli altri dei
privilegi che potrebbero sicuramente godere se non fosse per te.
Anche se vagamente, ti rendi conto di ingombrare inutilmente il
terreno, eppure Dio nella sua misericordia non ti ha ancora abbattuto.
Egli non ti guarda con freddezza o indifferenza né ti abbandona
semplicemente alla tua triste sorte. Anzi esclama, come esclamò
molti secoli fa rivolto a Israele: “Come farei a lasciarti, o Efraim?
come farei a darti in mano altrui, o Israele? ... Io non sfogherò
l’ardente mia ira, non distruggerò Efraim di nuovo, perché sono Dio,
e non un uomo” (
Osea 11:8, 9
). Il Salvatore interviene pietosamente
in tuo favore esclamando: “Lascialo ancora quest’anno, finch’io
l’abbia scalzato e concimato”.