“Lascialo ancora quest’anno”
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stendono sopra il muro ... le sue braccia e le sue mani sono state
rinforzate ... dall’Iddio dì tuo padre che t’aiuterà, e dall’Altissimo
che ti benedirà con benedizioni del cielo di sopra, con benedizioni
dell’abisso che giace di sotto” (
Genesi 49:22, 24, 25
). Così Dio
aveva piantato Israele come un’ottima vite vicino alla sorgente della
vita, aveva collocato la sua vigna “sopra una fertile collina. La
dissodò, ne tolse via le pietre, vi piantò delle viti di scelta ... Ei
s’aspettava ch’essa gli facesse dell’uva, e gli ha fatto invece delle
lambrusche” (
Isaia 5:1, 2
). Ai giorni di Cristo gli Ebrei ostentavano
la loro religiosità maggiormente che in passato pur mancando più
che mai della dolce grazia dello Spirito divino. I preziosi tratti di
carattere che avevano reso bella e fragrante la vita di Giuseppe erano
assenti nel popolo d’Israele.
Dio, nella persona del Figlio, era venuto a cercar il frutto ma
non ne aveva trovato. Israele ingombrava inutilmente il terreno, la
sua esistenza stessa si rivelava una maledizione in quanto occupava
nella vigna il posto che poteva servire ad un albero fruttifero. Privava
il mondo delle benedizioni che Dio voleva elargirgli. Gli Israeliti
avevano trasmesso ai pagani una falsa concezione di Dio. Non
solo erano inutili, ma costituivano addirittura un ostacolo. La loro
religione si era trasformata per la maggior parte in mistificazione e
conduceva alla rovina piuttosto che alla salvezza.
Il vignaiolo della parabola non contesta la sentenza di abbattere
la pianta se rimarrà infruttifera, tuttavia egli conosce e condivide
l’interesse del padrone per quell’albero. Niente gli farebbe più piace-
re del vedere il fico crescere e fruttificare, perciò propone, nutrendo
il medesimo desiderio del proprietario: “Signore, lascialo ancora
quest’anno, finch’io l’abbia scalzato e concimato; e forse darà frutto
in avvenire” (
Luca 13:8, 9
).
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Il vignaiolo non rifiuta dunque di occuparsi di una pianta così
poco promettente, anzi è pronto a curarla più di prima, a creare le
condizioni più favorevoli perché prosperi, a dedicarle ogni attenzione
possibile.
Sia il padrone che il vignaiolo hanno interesse che il fico prosperi,
così anche il Padre ed il Figlio erano unanimi nell’amare il popolo
eletto. Cristo voleva far capire agli ascoltatori che avrebbero avuto
occasioni migliori di portare frutti spirituali; nel suo amore Dio
non avrebbe risparmiato mezzi ed energie per fare di loro alberi di