La speranza della vita
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Se sei depresso, fatti coraggio, qualunque sia la gravità del tuo
peccato! Non pensare che forse Dio perdonerà la tua colpa ammet-
tendoti alla sua presenza... Dio ha già fatto il primo passo: quando
tu eri in rivolta aperta contro dì lui, è venuto a cercarti. Commosso
come il pastore della parabola, ha lasciato le novantanove pecore
per andare nel deserto alla ricerca di quella perduta. Stringendo
affettuosamente fra le braccia l’uomo ferito e vicino alla morte, lo
riporta con gioia alla fida dimora.
I Giudei insegnavano che Dio ama il peccatore solo dopo che si
è pentito. Secondo loro bisognava fare penitenza per guadagnarsi il
favore celeste. Ecco perché i Farisei esclamavano stupiti e scanda-
lizzati: “Costui accoglie i peccatori”! Secondo loro Cristo avrebbe
dovuto tollerare intorno a sé solo quanti si erano pentiti, ma nella
parabola della pecora smarrita il Salvatore insegna che noi non sia-
mo salvati perché cerchiamo Dio, bensì perché Dio cerca noi: “Non
v’è alcuno che abbia intendimento, non v’è alcuno che ricerchi Dio.
Tutti si sono sviati” (
Romani 3:11, 12
). Noi non ci pentiamo affinché
Dio ci ami, piuttosto Egli ci manifesta il suo amore per indurci a
pentimento.
Quando la pecora smarrita è di nuovo al sicuro, il pastore esprime
la sua riconoscenza con melodiosi canti di gioia, e invitando vicini
e amici esclama: “Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la mia
pecora ch’era perduta” (
Luca 15:6
). Similmente quando il supremo
Pastore ritrova un peccatore errante, il cielo e la terra intonano un
inno di lode e di ringraziamento.
“Così vi sarà in cielo più allegrezza per un solo peccatore che
si ravvede, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di
ravvedimento” (
Luca 15:7
). Voi Farisei, voleva dire Cristo, vi ritenete
i favoriti del cielo e fate affidamento sulla vostra giustizia personale,
ma sappiate che, se credete di non aver bisogno di pentimento, io
non sono venuto per voi! Sono venuto a salvare questi poveri esseri
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che sentono la loro miseria ed il loro peccato. Gli stessi angeli celesti
s’interessano di queste anime perdute che voi disprezzate. Trovate
da ridire e vi fate beffe quando qualcuno di loro si unisce a me, ma
sappiate che gli angeli si rallegrano ed un canto di trionfo echeggia
nei cortili celesti!
I rabbini avevano il “detto” che il cielo si rallegra quando un
peccatore viene annientato, ma Cristo insegnava che l’opera della