Pagina 118 - Parole di vita

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Parole di vita
Il pastore della parabola va alla ricerca di un’unica pecora, il
minimo numero possibile, e anche Cristo sarebbe morto per una sola
anima perduta.
La pecora smarrita e lontana dal gregge è la creatura più sprovve-
duta ed il pastore deve andare a cercarla perché da sola non saprebbe
ritrovare la via del ritorno. Similmente chi si allontana da Dio è
debole come la pecora smarrita e non saprebbe ritornare a Dio senza
l’intervento dell’amore divino.
Quando il pastore si accorge che una pecora manca, non sta a
guardare con noncuranza il gregge che è rimasto al sicuro, dicendo
“Ne ho altre novantanove e mi costerebbe troppo andarne a cercare
una che si è smarrita. Aspetterò che torni indietro, e quando sarà
arrivata, le aprirò la porta dell’ovile e la farò entrare”. Niente affatto!
Non appena nota l’assenza dell’animale, comincia a preoccuparsi
e a rattristarsi, conta e riconta il gregge, e quando è sicuro che una
pecora non c’è, invece di mettersi a dormire, lascia le novantanove
nell’ovile e va in cerca di quella perduta. Man mano che la notte si
fa più buia e tempestosa e la via più pericolosa, cresce la sua ansia
ed il suo fervore nel ricercarla, non bada a sforzi e a fatiche finché
non la ritrova.
Con quale sospiro di sollievo ascolta in lontananza il suo primo
tenue lamento! Lo segue, si arrampica per i pendii più ripidi, avanza
fino all’orlo del precipizio a rischio della propria vita. Continua le
sue ricerche, mentre il belato sempre più flebile gli fa capire che la
sua povera bestia sta morendo. Ma alla fine i suoi sforzi sono pre-
miati e ritrova la pecorella! Non la sgrida per avergli procurato tanti
guai, non la caccia davanti a sé con la frusta, non tenta nemmeno di
ricondurla all’ovile: dalla gioia si carica sulle spalle quella creatura
tremante, la prende fra le braccia se è ferita o contusa, se la stringe
al petto per rianimarla col calore del suo corpo. Grato per non averla
cercata invano, la riporta al gregge.
Grazie a Dio Cristo non ci presenta qui l’immagine di un pastore
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che deve ritornarsene triste e a mani vuote. La parabola non ci parla
di un fallimento, bensì di successo e gioia per il ritrovamento! Ecco
la garanzia che Dio non ignorerà una sola pecora smarrita del suo
gregge, né che l’abbandonerà in balia di se stessa. Cristo trarrà
dall’abisso della corruzione e dai rovi del peccato chiunque accetti
la salvezza.