Pagina 120 - Parole di vita

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Parole di vita
distruzione è estranea a Dio. Piuttosto tutto il cielo gioisce quando
vede restaurata nelle creature l’immagine del Creatore.
Chi si e smarrito nei profondi abissi del peccato e vorrebbe ritor-
nare a Dio, incontrerà sicuramente critiche e diffidenza. Metteranno
in dubbio la sincerità del suo pentimento sussurrando: “È troppo
instabile, non durerà molto”. Invece di collaborare con Dio que-
ste persone assecondano l’opera di Satana, l’accusatore dei fratelli.
Tramite le loro critiche il maligno cerca di scoraggiare il peccatore
spingendolo sempre più alla disperazione e lontano da Dio. Ma il
peccatore pentito pensi quale gioia regna in cielo per il ritorno anche
di un solo individuo che sembrava perduto! Abbia fiducia nell’amore
di Dio e in nessun caso si lasci prendere dallo scoraggiamento in
seguito al disprezzo ed alle insinuazioni di quanti si sentono giusti.
I rabbini pensavano che questa parabola di Cristo si applicasse
ai pubblicani e ai peccatori, ma essa ha un significato più ampio.
Con la pecora smarrita Cristo non rappresenta soltanto il singolo
peccatore ma tutta questa terra, lontana da Dio e rovinata dal peccato.
Il nostro mondo è nient’altro che un minuscolo atomo dell’immenso
universo sul quale Dio regna, eppure questo piccolo mondo caduto
- la pecora smarrita - ai suoi occhi è più prezioso degli altri novan-
tanove rimasti nel gregge. Cristo, l’amato sovrano della famiglia
celeste, ha abbandonato la sua alta posizione e deposto la gloria che
godeva presso il Padre, per salvare questo mondo perduto. Lasciando
i mondi immacolati dell’universo, i novantanove che lo amavano,
è venuto in questa terra per essere “trafitto a motivo delle nostre
trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità” (
Isaia 53:5
).
Dio si è sacrificato nella persona del Figlio per avere la gioia di
riguadagnare la pecora perduta.
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“Vedete di quale amore ci è stato largo il Padre, dandoci d’es-
ser chiamati figliuoli di Dio!” (
1Giovanni 3:1
). E Cristo aggiunge:
“Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel
mondo” (
Giovanni 17:18
), per compiere “ciò che resta ancora a
compiere delle afflizioni di Cristo, per lo corpo d’esso, che è la chie-
sa” (
Colossesi 1:24 (D)
). Tutti coloro che hanno trovato salvezza
in Cristo sono chiamati ad operare nel suo nome per la salvezza
dei perduti. Israele aveva trascurato questo compito, e i cosiddetti
seguaci di Cristo oggi non fanno altrettanto?
Quante pecore smarrite hai già ritrovato tu, caro lettore, e ripor-