Un segno di vera grandezza
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terra non potremo mai confidare totalmente in noi stessi e ritenerci
al sicuro da ogni tentazione. Non bisogna insegnare mai a quanti
accettano il Salvatore, per quanto sinceri nella loro conversione, a
dire o pensare di essere già salvi, perché è un inganno. Bisogna
insegnare a tutti a coltivare la speranza e la fede, ma, anche quando
ci siamo consacrati a Cristo e sappiamo che Egli ci accetta, saremo
sempre sottoposti alla tentazione. La Parola di Dio dichiara: “Molti
saranno purificati, imbiancati, affinati” (
Daniele 12:10
). Solo chi
supera la prova riceverà la corona della vita (vedi
Giacomo 1:12
).
Chi, accettando Cristo, nella sua prima fede afferma: “Sono
salvo!”, corre il pericolo di confidare effettivamente in se stesso.
Egli perde di vista la propria debolezza ed il continuo bisogno della
forza divina, rimane impreparato di fronte agli attacchi di Satana
e finisce per cadere, al momento della tentazione, negli abissi più
profondi del peccato. Ecco perché vale anche per noi il monito:
“Perciò, chi si pensa di stare ritto, guardi di non cadere” (
1Corinzi
10:12
). Diffidare di noi stessi e aggrapparci a Cristo, ecco la nostra
unica sicurezza!
Pietro doveva rendersi conto dei suoi difetti di carattere e che
aveva bisogno della potenza e della grazia di Cristo. Il Salvatore non
poteva risparmiargli la tentazione, ma avrebbe potuto risparmiargli
la sconfitta. Se Pietro avesse dato ascolto al monito di Gesù sarebbe
stato in guardia e avrebbe pregato, camminando con timore e tremore
per non cadere, e avrebbe ricevuto l’aiuto divino capace di respingere
l’insidia satanica.
Pietro cadde per la sua autosufficienza e si riscattò per essersi
pentito e umiliato. La sua esperienza è d’incoraggiamento per ogni
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peccatore penitente. Pur avendo peccato gravemente, non fu abban-
donato alla sua sorte: “Ma io ho pregato per te affinché la tua fede
non venga meno” (
Luca 22:32
). Queste parole di Cristo gli erano
rimaste impresse nell’anima, e, mentre si trovava in preda al rimorso,
questa preghiera e lo sguardo benigno e pietoso del Salvatore gli
ritornarono alla mente ridandogli speranza. Dopo la sua risurrezione
Cristo pensò a Pietro dicendo alle donne per bocca di un angelo:
“Ma andate a dire ai suoi discepoli ed a Pietro, ch’egli vi precede in
Galilea; quivi lo vedrete” (
Marco 16:7
). Il Salvatore aveva accettato
il pentimento di Pietro e l’aveva perdonato.
La stessa compassione prodigata per la salvezza dell’apostolo è