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Parole di vita
paganesimo di Roma imperiale! Osservate Martin Lutero tener testa
a quella chiesa potente che è il capolavoro della saggezza di questo
mondo! Eccolo aggrapparsi fermamente alla Parola di Dio contro
l’imperatore e il papa esclamando: “Questa è la mia posizione, non
posso fare diversamente. Dio mi aiuti! Amen”. Ecco ancora John
Wesley proclamare Cristo e la sua giustizia nel dilagare del for-
malismo, della sensualità e dell’incredulità. Affranto dalle miserie
del mondo pagano, invocava il privilegio di recargli il messaggio
dell’amore di Cristo, ma si sentì rispondere da un dignitario della
chiesa: “Si sieda, giovane! Quando Dio vorrà convertire i pagani lo
farà senza bisogno del suo aiuto o del mio”.
I maestri del pensiero religioso di questa generazione dedicano
lodi e monumenti a quanti hanno sparso il seme della verità nei seco-
li passati, ma quanti, poi, distogliendosi da quest’opera, calpestano
ancora oggi il germoglio di quel medesimo seme! Riecheggia l’anti-
co grido: “Noi sappiamo che a Mosé Dio ha parlato; ma quant’è a
costui [Cristo nella persona dei suoi messaggeri], non sappiamo di
dove sia” (
Giovanni 9:29
). Come nei primi secoli, le verità speciali
relative ai nostri tempi si trovano non presso le autorità ecclesiasti-
che, bensì in uomini e donne che non sono troppo colti o saggi per
credere nella Parola di Dio.
“Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione; non ci son tra voi
molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili; ma
Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i savi; e Dio
ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; e Dio
ha scelto le cose ignobili del mondo, e le cose sprezzate, anzi le
cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono” (
1Corinzi
1:26-28
), “affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza
degli uomini, ma sulla potenza di Dio” (
1Corinzi 2:5
).
La parabola del granel di senape dovrà conseguire in quest’ulti-
ma generazione il suo adempimento definitivo e trionfale, il minu-
scolo seme si trasformerà in albero e l’ultimo messaggio di avverti-
mento e misericordia raggiungerà “ogni nazione e tribù e lingua e
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popolo” (
Apocalisse 14:6-14
), “per trarre da questi un popolo per il
suo nome” (
Atti 15:14
;
Apocalisse 18:1
). E la terra sarà illuminata
dalla sua gloria.
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