Pagina 43 - Parole di vita

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Perché esiste il male?
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I servi di Cristo soffrono nel vedere questa mescolanza di creden-
ti veri e falsi all’interno della chiesa e ben volentieri intraprendereb-
bero un’azione di ripulitura. Come i servi della parabola, sono pronti
a sradicare le erbacce, ma Cristo dice: “No, che talora, cogliendo
le zizzanie, non sradichiate insiem con esse il grano. Lasciate che
ambedue crescano assieme fino alla mietitura” (
Matteo 13:29, 30
).
Cristo ha insegnato in modo molto chiaro che i peccatori im-
penitenti devono essere allontanati dalla chiesa, ma Egli non ci ha
affidato il compito di giudicarli per il loro carattere e per il motivo
che li ha indotti a peccare. Conosce troppo bene la nostra natura
per affidare a noi quest’opera. Se cerchiamo di eliminare dalla chie-
sa coloro che riteniamo falsi cristiani, commetteremo sicuramente
degli errori. Spesso giudichiamo come soggetti senza possibilità di
speranza persone che Cristo sta già chiamando a sé; valutandole
secondo il nostro giudizio imperfetto non faremmo probabilmente
che estinguere il loro ultimo barlume di speranza. Molti che si cre-
dono cristiani alla fine saranno trovati mancanti e molti altri invece
andranno in cielo nonostante che, secondo il giudizio dei vicini,
mai ci sarebbero entrati. L’uomo giudica dall’apparenza, ma Dio
guarda i cuori. Le zizzanie ed il grano devono crescere insieme fino
al raccolto e il raccolto è la fine del tempo di grazia.
Le parole del Salvatore contengono un’altra lezione, una lezione
di meravigliosa clemenza e di tenero amore. Come le radici delle
zizzanie s’intrecciano strettamente a quelle del buon grano, così i
falsi fratelli possono mescolarsi intimamente nella chiesa ai veri
discepoli. Il vero carattere di questi pretesi credenti non si mani-
festa completamente, e se fossero espulsi dalla chiesa potrebbero
scandalizzarsene altri che altrimenti sarebbero rimasti fermi.
Dio stesso illustra l’insegnamento di questa parabola col suo
modo di trattare gli uomini e gli angeli. Satana è un ingannatore
e quando peccò in cielo neanche gli angeli fedeli riconobbero pie-
namente il suo carattere, e fu per questo che Dio non lo distrusse
subito! Se lo avesse fatto, i santi angeli non avrebbero capito la
giustizia e la carità divine. Il dubbio sulla bontà di Dio sarebbe stato
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come un seme malvagio che avrebbe maturato un amaro frutto di
peccato e dì dolore, perciò l’autore del male fu risparmiato affinché
manifestasse appieno il suo carattere. Da lunghi anni Dio assiste con
dolore all’opera del male e ha preferito sacrificare l’infinito dono del