Pagina 246 - Parole di vita

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Capitolo 27: La vera ricchezza
Chi è il mio prossimo? Per gli Ebrei questo interrogativo era
motivo d’interminabili discussioni. Non nutrivano alcun dubbio sui
pagani ed i Samaritani, che consideravano stranieri e nemici. Ma
dove tracciare una linea di separazione fra le varie classi sociali al-
l’interno del proprio popolo? Per il sacerdote, il rabbino e l’anziano,
chi era il prossimo? Essi passavano la vita in un susseguirsi continuo
di riti purificatori, ritenendo che il contatto con la massa ignorante
e trascurata fosse causa di una contaminazione di cui ci si poteva
liberare non senza ardui sforzi. Dovevano considerare loro prossimo
anche questi “impuri”?
Gesù rispose a questo interrogativo con la parabola del buon
samaritano, dimostrando che il prossimo non è necessariamente un
membro della nostra stessa chiesa o comunità e non dipende dalla
razza, dal colore della pelle o dalla classe sociale. Nostro prossimo è
chiunque ha bisogno del nostro aiuto, chi è rimasto ferito o abbattuto
dall’avversario, chiunque appartiene a Dio.
Cristo raccontò questa parabola per rispondere alla domanda
che gli aveva posto un dottore della legge. Mentre ammaestrava il
popolo, “un certo dottor della legge si levò per metterlo alla prova, e
gli disse:
Maestro, che dovrò fare per eredar la vita eterna?” (
Luca 10:25
).
Erano stati i Farisei a suggerirgli questa domanda, nella speranza che
Gesù commettesse un passo falso, e ora attendevano ansiosamente la
risposta. Ma il Salvatore, invece di impegnarsi in un dibattito, chiese
la risposta al suo interlocutore stesso: “Nella legge che sta scritto?
Come leggi?” (
Luca 10:26
). I Giudei continuavano ad accusare
Gesù di non prendere abbastanza sul serio la legge del Sinai, ma
Egli subordinò la salvezza all’osservanza dei comandamenti di Dio.
Il dottore della legge rispose: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto
il tuo cuore, e con tutta l’anima tua e con tutta la forza tua, e con
tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso. E Gesù gli disse:
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Tu hai riposto rettamente; fa’ questo, e vivrai” (
Luca 10:27, 28
).
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