Capitolo 2: “Il seminatore uscì a seminare”
Con la parabola del seminatore Cristo illustra i misteri del regno
dei cieli e l’opera del divin Lavoratore a favore del suo popolo.
Simile al seminatore dei campi, Egli è venuto a spargere il seme
celeste della verità, e sono le sue stesse parabole a costituire quel
seme sparso e contenente le più preziose verità della sua grazia. A
causa della sua semplicità la parabola del seminatore non è stata
apprezzata come merita. Partendo dal seme naturale gettato sul
terreno, Cristo desidera richiamare la nostra attenzione sul seme
dell’Evangelo la cui semina riconduce l’individuo alla fedeltà a
Dio. È stato il Sovrano dell’universo a raccontarci la parabola del
minuscolo seme, e le medesime leggi che governano la semina
terrena regolano anche la semina della verità.
Sulle rive del mare di Galilea si era raccolta una gran folla per
vedere e ascoltare Gesù, una moltitudine avida e piena di attese in
mezzo alla quale c’erano ammalati che ansiosamente attendevano
sul loro giaciglio di presentargli il proprio caso. Cristo aveva ricevuto
da Dio il diritto di guarire le sofferenze di una stirpe peccaminosa,
perciò ora lo vediamo sconfiggere la malattia diffondendo intorno a
sé la vita, la salute e la pace.
Dato che la folla aumentava continuamente stringendoglisi sem-
pre più intorno e mancando lo spazio per altri, Gesù disse qualche
parola ai pescatori che si trovavano nelle loro barche, salì in quella
che doveva trasportarlo dall’altra parte del lago, e, dopo aver ordi-
nato ai discepoli di allontanarsi un po’ dalla terraferma, rivolse il
discorso alla folla rimasta sulla riva.
Vicino al lago si estendeva la bella pianura di Gennezaret e più
in là si ergevano le colline. Sia nella pianura che sui pendii erano
all’opera seminatori e mietitori: gli uni a gettare il seme, gli altri a
mietere il raccolto. Osservando la scena Cristo esclamò:
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“Ecco, il seminatore usci a seminare. Ed avvenne che mentre
seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli
vennero e lo mangiarono. Ed un’altra cadde in un suolo roccioso
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