Pagina 129 - Parole di vita

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La riabilitazione dell’uomo
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Abbandonati maiali e baccelli il più giovane si mette in viaggio
verso la casa paterna. Vacillante e sfinito per la debolezza e la fame
sofferta, prosegue ansiosamente il cammino. E avvolto solo in cenci,
ma la miseria ha vinto il suo orgoglio ed egli aumenta il passo per
andare a chiedere un posto di servo dove un tempo era un figlio
amato.
Quando aveva lasciato la casa paterna questo giovane lieto e
spensierato non immaginava minimamente il dolore e la nostalgia
che avrebbe provocato nel padre, non pensava affatto, ballando e
facendo festa con i compagni, all’ombra di tristezza che si era posata
sulla sua famiglia. E anche ora che con passo stanco e penoso
ha ripreso la via del ritorno, non sa che qualcuno l’attende. “Ma,
mentr’egli era ancora lontano, suo padre lo vide”. L’amore ha la
vista buona e il padre lo riconosce anche dopo tanti anni di peccato e
di degradazione, “... e fu mosso a compassione, e corse, e gli si gettò
al collo” stringendolo in un lungo e tenero abbraccio (
Luca 15:20
).
Non volendo che qualche sguardo sprezzante si posi sui miseri
brandelli del figlio, il padre si toglie il proprio ricco mantello e
avvolge la figura esangue e smagrita del giovane che singhiozza
pentito: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro te; non son più
degno d’esser chiamato tuo figliuolo” (
Luca 15:21
). Stringendolo a
sé, il padre lo fa entrare in casa senza neanche lasciargli il tempo di
chiedere il posto di servo. Sarà onorato da figlio con quello che c’è
di meglio in casa, servito e rispettato da servi e serve.
“Ma il padre disse ai suoi servitori: Presto, portate qua la veste
più bella e rivestitelo, e mettetegli un anello al dito e de’ calzari a’
piedi; e menate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, e mangiamo
e rallegriamoci, perché questo mio figliuolo era morto ed è tornato a
vita; era perduto, ed è stato ritrovato. E si misero a far gran festa”
[137]
(
Luca 15:22-24
).
Nella sua fremente giovinezza il figlio riteneva il padre duro e
severo, ma com’è cambiato ora il suo giudizio! Così anche quanti
sono stati sedotti da Satana considerano Dio esigente ed implacabile,
lo immaginano in agguato e pronto a minacciare e condannare, restio
ad accogliere il peccatore e ad aiutarlo finché esiste qualche scusa
per non farlo. Vedono nella sua legge un ostacolo alla felicità umana,
un grave fardello di cui sbarazzarsi al più presto possibile. Chi invece
ha aperto gli occhi all’amore di Cristo riconoscerà che Dio è pieno