Pagina 205 - Parole di vita

Basic HTML Version

Di fronte al tribunale supremo
201
La giustizia di Cristo non coprirà un solo peccato che abbiamo
accarezzato. Se qualcuno si dà un’apparenza di rispettabilità, pur
violando la legge dentro di sé, la società potrà ritenerlo un uomo di
retti principi, ma la legge di Dio svela i segreti del cuore e giudica
ogni atto secondo i moventi. Solo ciò che è conforme ai principi
della legge di Dio potrà superare il giudizio.
Dio è amore e ce lo ha dimostrato donandoci Gesù. Quando “ha
dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non
perisca, ma abbia vita eterna” (
Giovanni 3:16
), non ha rifiutato nulla
a coloro che ha riscattato. Ci ha donato tutta la forza del cielo per
non farci abbattere o vincere dal nostro grande avversario. Ma Dio
non si lascia trascinare dal suo amore a scusare il peccato: non lo ha
fatto con Adamo o Caino e non lo farà con nessun altro. Non si farà
complice dei nostri peccati né tollererà i nostri difetti di carattere.
Egli si attende piuttosto che trionfiamo nel suo nome!
Chi rifiuta il dono della giustizia di Cristo respinge quegli at-
tributi di carattere che ne farebbero un figlio o una figlia di Dio.
Respinge l’unica possibilità che lo renderebbe degno di partecipare
alle nozze.
[220]
Quando il re della parabola chiese: “Amico, come sei entrato
qua senza aver un abito da nozze?”, l’interpellato non seppe cosa
rispondere e così sarà anche nel gran giorno del giudizio. Molti oggi
hanno sempre una scusa pronta per i loro difetti di carattere, ma in
quel giorno non ne troveranno.
Le chiese cristiane dei nostri giorni godono i più alti privilegi
e il Signore si rivela agli uomini in una luce sempre crescente. I
privilegi che godiamo noi sono di gran lunga superiori a quelli
dell’antico popolo di Dio. Oggi possediamo non solo la chiara luce
data ad Israele, ma anche più prove della grande opera di salvezza
che Cristo ha compiuto per noi. Quello che per gli Ebrei rimaneva un
simbolo, per noi è realtà. Loro possedevano il Vecchio Testamento,
noi abbiamo quello e anche il Nuovo, e con esso la certezza che il
Salvatore è venuto nel mondo ed è stato crocifisso, è risuscitato dai
morti e dal sepolcro di Giuseppe proclama: “lo son la risurrezione e
la vita” (
Giovanni 11:25
). Grazie alla conoscenza che acquisiamo di
Cristo e del suo amore, il suo regno prende corpo in mezzo a noi. Egli
si rivela a noi nei sermoni e negli inni e il banchetto spirituale apre
generosamente le porte dinanzi a noi. L’abito di nozze, acquistato